Descrizione
Letto e raccontato da …. Patrizia
E’ l’incontro, nell’anno della maturità, tra un professore cieco, Omero, ed una classe di solo dieci alunni reietti, difficili e senza speranze agli occhi di tutti e di conseguenza ai loro. Il professore, libero dal pregiudizio del primo sguardo e quindi dalla prima impressione e dell’apparenza, per conoscere i propri alunni chiede loro ogni mattina di poterli toccare in faccia e di fare l’appello. Ciascuno deve parlare di se , raccontando ogni volta qualcosa di più, la quotidianità, le difficoltà, le fragilità, le debolezze, le paure, gli abissi e nello stesso tempo il desiderio, le capacità e la voglia di grandezza. Questo libro colpisce nel profondo del cuore e nello stesso tempo prende a pugni nello stomaco. Nel momento che consegni agli altri quello che sei cominci ad esistere, nel momento che qualcuno ti chiama per nome cominci ad appartenergli, nel momento che una persona ogni giorno ti accarezza il viso, accogliendo le tue lacrime, i tuoi sorrisi e le tue nevrosi, finalmente ti ha “visto”. La consapevolezza di non essere sbagliati ma “perfetti” perché amati con i propri errori e le proprie storture, la coscienza di essere indispensabili perché unici ed irripetibili impedisce di nasconderti dietro i tuoi timori e i tuoi orrori, ti spinge a vivere finalmente, ad esserci , a provarci a diventare grandi perché, se non tutto, tanto è possibile nella ricerca del tuo posto nel mondo. E anche tu impari a chiamare gli altri con il loro nome. In realtà “L’appello” è molto altro, solo guardando ed essendo guardati da un Maestro si cresce, si diventa uomini , che sia un professore con un alunno, un padre con un figlio, un amico con un altro amico…