OCCHIALI ROSA 2

Francamente, dal 10 gennaio, tre mesi fa (si scrive così, senza accento; chi scrive con l’accento sbaglia) mi sarei aspettato di essere subissato, seppellito, ricoperto di NOTIZIE BUONE, ma non è stato così. Solo una lettrice è intervenuta, promettendo racconti ottimisti. Non l’ha fatto, per ora. Parlo d’ottimismo realista, quello che non censura dolore, vecchiaia e morte, ma sa che non sono né l’unica né l’ultima parola sulla vita. Com’è scritto nel III capitolo, paragrafo 4 punto a, del testo “Perché la Chiesa” di Mons. Luigi Giussani. Non ci sono NOTIZIE BUONE? Non ci badiamo? Mah ? Ne ho trovate due, dalla stampa. “ UN CUORE SANO ? BASTA AVERE DEGLI AMICI?” CityMilano, quotidiano a diffusione gratuita, nel numero del 16 febbraio 2004, informa che un’equipe svedese, paese serio, luterano, un po’ tetro, dal clima orrido, ha studiato 700 individui (dice così; ma non è più bello dire: “persone” ?) per 15 anni. Che ha scoperto? Gli uomini che hanno amici su cui contare, che hanno una buona vita di relazione, dimezzano quasi (-45%) il rischio di problemi cardiaci. Gli uomini, poi, che possono contare sul classico amico per la pelle, quello che non ti abbandona mai, su cui puoi sempre contare nel bisogno, rischiano ancora meno (-58%). L’amicizia fa bene alla salute anche di chi fuma, mangia male, non fa attività fisica. Come mai? L’equipe non capisce i motivi di tale legame, li sta studiando; però è così. Non è una notizia straordinaria? Non è una precisa conferma dell’esperienza cristiana ? Il cristianesimo è così vero, corrisponde tanto ai bisogni profondi dell’uomo, che, senza studi, ha capito che l’uomo sta meglio in un popolo, in un’amicizia, in una trama di rapporti accoglienti. Il Figlio di Dio mi dice: “Sei un amico, non un servo” Lo ha detto Giancarlo Cesana

Continua

Incontri Genitori 2004

LO SPALANCARSI DELLO SGUARDO DEI NOSTRI FIGLI ALLA SCOPERTA DEL SIGNIFICATO DELLA REALTA’ Relatrice: dott.ssa Anna Marazza I testi dell’incontro sono disponibili a questi indirizzi: Prima parte: https://www.ccmanzoni.it/utility/Marazza%202004-1.rtf Seconda parte: https://www.ccmanzoni.it/utility/Marazza%202004-2.rtf

Continua

Riforma Moratti: ultimo atto?

In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del primo decreto legislativo che inizia a rendere concreto il percorso di riforma della scuola italiana, stiamo assistendo in questi giorni (e le sorprese non sono certo finite) ad uno spettacolo deprimente. Di fronte ad una riforma complessiva della scuola italiana, invece di discutere, anche animatamente sul concreto delle cose, si preferisce la polemica gratuita, la falsità, perfino l’uso (giustificato!!!) dei bambini nelle manifestazioni locali e nazionali (ma il vietare la pubblicità con protagonisti i bambini non è stata ritenuta in altra occasione un merito della sinistra? Ma è vietato solo quando fanno pubblicità dei pannolini magari nel posto sbagliato, cioè sulle televisioni di qualcuno?). Quali sono stati gli slogan di questi giorni? 1. La perdita dei posti di lavoro degli insegnanti: un genitore di un comune vicino mi ha telefonato e mi ha chiesto: “L’insegnante di Lettere di mio figlio ha detto in classe a tutti gli alunni che il loro insegnante di Ed. Tecnica, padre di famiglia, con la riforma Moratti perderà il posto di lavoro. E’ vero?”. Io che conosco entrambi gli insegnanti in questione, ho rassicurato il genitore preoccupato; l’insegnante di Ed. Tecnica, di ruolo, nominato a tempo indeterminato, non sarà licenziato, ma potrà felicemente raggiungere (glielo auguro) la meritata pensione. 2. La fine del tempo pieno: fiumi di lacrime si sono versate su questo tragico evento nazionale paragonabile secondo alcuni ad un cataclisma epocale. Eppure basta leggere il decreto, essere capaci di fare una semplice somma, per capire che quantitativamente nulla cambia: 40 ore settimanali ieri, 40 ore settimanali oggi! Ma, secondo alcuni che vagheggiano una sorta di Eden in mezzo alle macerie del resto della scuola, il tempo pieno era un’altra cosa. Che il tempo pieno sia stato all’inizio una diversa modalità, anche innovativa, di far scuola

Continua

Le pensioni hanno la coda?

Naturalmente, no! Ma l’articolo sulle pensioni, sì. Almeno il mio ha la coda. Eccola. Come certamente ricordano i miei 11 lettori, ho scritto in “A proposito di pensioni” che “Anche l’ufficio è noioso”. Lo dicevo così, a naso. Poi lunedì 2 febbraio 2004 molti quotidiani, persino Leggo, che ti regalano in Metro, riportavano un’inchiesta della rivista Riza Psicosomatica (credo sia la moglie di Eta Beta, il pard di Topolino) su 898 persone, tra i 18 e i 65 anni. Ebbene 63 impiegati su 100, in ufficio, sono infelici. Tra questi le donne (56%) sono più numerose degli uomini (44%). Gli infelici hanno un grado d’istruzione alto, abitano prevalentemente in una metropoli, spesso sono senza figli. E come reagiscono ? Il 29% fa di tutto per non pensarci. Come gli struzzi! Ma non volevano tutti fare l’impiegato ? Non era il sogno dell’operaio per suo figlio? L’operaio si sbaglia, come tutti quelli che pensano che il miglioramento nasca dal cambiamento esterno. Molti hanno cambiato casa, per essere felici; ne conosco alcuni: ci sono riusciti ? Altri hanno cambiato moglie, per essere felici: ce l’hanno fatta? L’operaio pensava che i colletti bianchi lavorassero con più gusto di lui, nel pulito degli uffici invece che nello sporco dell’officina. Così ha fatto studiare i figli, che adesso sono infelici non in officina, come i papà, ma in ufficio: è stato un guadagno? La mia nonna diceva: “La cattiva lavandaia non trova mai la pietra adatta per lavare”. Non è quel che si fa, né dove lo si fa che fa la differenza, ma perché e per chi lo sa fa. La negazione della domanda sul perché porta ad errori clamorosi. Tutta la nostra cultura si fonda su questa negazione, su questa censura. Gran parte dell’educazione si occupa della morale e non del senso: pensate

Continua

OCCHIALI ROSA ovvero NOTIZIE BUONE

Buone Notizie è un titolo coperto da copyright, da 2.000 anni. Chi può osare mettersi in concorrenza con il Vangelo, la Buona Novella più famosa al mondo? Per giunta, per stare a tempi più prossimi a noi, il bollettino di AVSI si chiama Buone Notizie. E racconta di straordinari fatti buoni, fatti veri, fatti accaduti oggi, che accadono ancora domani, a gente normale, fatti di gente normale, ai quali possiamo partecipare anche noi. E, infatti, con le Tende di Natale e i pranzi AVSI molti vi partecipano. Le mie siano semplici notizie buone. Tutti sappiamo che il bene non fa notizia, ma il male sì, eccome! Chi starebbe a raccontare con aria di complicità ” Pensa, Enzo e Francesca sono sposati da 25 e stanno ancora insieme, anzi oggi con più coscienza, con più gusto di ieri”? Ma chi non esiterebbe a sibilare: ” Sono sposati da due mesi e lei va a passare il fine settimana da sola a Rimini”? E ho citato fatti veri, non verosimili. Succede così. Facciamo così. Tutti. Ma è giusto? Ma è equilibrato ? Forse staremmo meglio anche noi se cercassimo di cogliere il positivo, in noi e negli altri, e togliessimo i riflettori che abbiamo puntato sui difetti nostri ed altrui. “Io ero un fariseo, ma se il Signor mi aiuta adesso, riuscirò ad amare gli altri ed amerò me stesso”. Forse posso sopportare che il pacco di Natale non sia fatto proprio bene come lo farei io. Forse posso sopportare che un altro faccia una strada diversa da quella che farei io. E allora NOTIZIE BUONE Buone notizie da Palermo. In soli quattro mesi è stata completata la conduttura della diga di Caccamo (ma cambiamole nome !). Ora la città dispone di 1.000 litri al secondo in più. La diga di Caccamo

Continua

La VII sinfonia di Beethoven

“Anche oggi Beethoven chiede la priorità delle nostre attenzioni: non si può tenerlo in sottofondo perchè parla di sè parlando del destino di tutti” . Guida all’ascolto con Roberto Andreoni, compositore e direttore dell’Accademia Internazionale della Musica di Milano.

Continua

LA RIFORMA DELLA SCUOLA

Il primo decreto legislativo di attuazione della legge delega n. 53 del 28.03. 03 ha iniziato il suo percorso che presumibilmente dovrebbe concludersi con la pubblicazione definitiva sulla Gazzetta ufficiale intorno al prossimo mese di gennaio. Il decreto, reperibile sul sito del MIUR (www.istruzione.it), definisce le norme generali per la scuola dell’infanzia, per la nuova scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado sulla base della sperimentazione effettuata lo scorso anno in 251 istituzioni scolastiche. Dal prossimo anno scolastico, la riforma della scuola diventa così operativa nella scuola dell’infanzia, in tutta la scuola elementare, nel primo anno della scuola media. Quali sono le principali novità previste? la possibilità di un’ampia autonomia didattica e organizzativa per le scuole, in relazione a piani di studio personalizzati, al fine di realizzare l’obiettivo della legge di favorire la crescita e la valorizzazione degli allievi, nel rispetto dell’identità e delle inclinazioni di ciascuno di essi. A questo fine, l’orario scolastico viene così riorganizzato: 1. per la scuola dell’infanzia da un minimo di 25 a 40 ore settimanali a scelta delle famiglie; 2. per la scuola primaria, 27 ore obbligatorie e 3 ore di attività e insegnamenti opzionali (obbligatori per la scuola e facoltativi per gli allievi), per un totale massimo di 30 ore settimanali; 3. per la scuola secondaria di primo grado, 27 ore obbligatorie e 6 ore di attività e insegnamenti opzionali (obbligatori per la scuola e facoltativi per gli allievi), per un totale massimo di 33 ore settimanali. A questi orari si aggiunge il tempo eventualmente dedicato alla mensa. Vengono inoltre potenziate le attività di laboratorio, al fine di consentire l’effettiva formazione personalizzata e di ampliare l’offerta formativa, nelle singole scuole o in rete; l’affidamento a un docente “tutor”, delle funzioni di orientamento per la scelta delle attività opzionali, di coordinamento

Continua

Gli artisti di fronte al bello

6 Artisti interpretano la frase di Dostoevskij “La bellezza salverà il mondo” in occasione della Sagra Madonna del Pilastrello di Bresso. Fosco Bertani Il tentativo di raggiungere nella mia opera una Bellezza o la Bellezza mi fa imbattere continuamente nel brutto, nel deforme e nel mostruoso operati da me, e ció mi è di grande scandalo e disperazione. Ció non di meno continuo nell’opera stessa custodendo in me non si sa quale fondata speranza. Corrado Colombi Non capita spesso di accorgersi della normalità, delle cose che si vedono tutti i giorni, della consistenza dei luoghi del nostro vagare. Sembra paradossale ma è proprio così noi non abbiamo occhi che per l’eccezione, per ció che ci eccede, che ci colpisce nella sua novità, il quotidiano lo subiamo come un già fatto, quasi un deja vu. Abbiamo bisogno che qualcun altro ci faccia accorgere di ció che già sappiamo, che guardi come noi e con noi. … Ed ecco che case, strade, luci e lampioni visti mille volte e sempre obliterati diventano nuovamente evidenze. … E’ la novità che nasce dal desiderare il nuovo nella normalità. … Non sono diverse le cose, ma è diverso lo sguardo, che permette al banale di diventare importante. “Guardandomi” (cioè guardando quel tentativo di sguardo che è la mia opera) l’estraneità fra te e me è bruciata e comincia un principio di familiarità nuova, impensata e come possibilità smisurata. Francesco Lesma Quando penso alla bellezza penso alla persona più ricca che ho conosciuto, a San Francesco, il riferimento immediato è alla sua filosofia di vita nel Cantico delle Creature. Ecco per me la bellezza è sospensione dell’animo, stupore, ringraziamento per tutto quello che il Signore ci ha donato, vederlo e apprezzarlo tutti i giorni. La bellezza è rendere al meglio il proprio lavoro qualsiasi esso sia,

Continua

TIZIANO PIOVANI

Il 22 settembre 2003, un mese fa, un amico, Tiziano Piovani, si è buttato dalla finestra ed è morto. Era lunedì, una giornata spesso brutta per molti. Non è facile affrontare una nuova settimana; occorre avere qualcuno per cui vivere, più che motivi per vivere. E Tiziano credeva di non aveva più per chi vivere. Per molti, Tiziano era una vecchia conoscenza. Era del 1958, come Fabrizia Recalcati, Pietro Lesma, Danio ed Ennia Martelli, Massimo Ceruti, Luciano Defente, Anna Gabbiani; ai tempi di don Silvano Colombo frequentava la comunità. Io, oriundo bressese, l’ho conosciuto lì e lo ricordo soprattutto per la testa rossa, per la cordialità semplice. Poi aveva fatto l’Alpino, come me, come altri; un legame, un filo, anche questo che ci univa. Un filo tenue. Il lavoro, poi, lo aveva portato lontano, in Oriente, in Tailandia. Ogni tanto era a Bresso per un po’. Lo incontravo per strada, raccontava poco. Sì, stava bene, guadagnava bene, aveva una moglie, aveva un figlio, in Tailandia. Ad un certo punto era sempre in Italia. E la moglie? Stava bene, in Tailandia. E il figlio? Anche lui stava bene, laggiù. C’erano incomprensioni, diversi modi di vedere le cose. Stavano meglio, lui qui e lei là. L’osservazione suggerisce che chi minaccia il suicidio, raramente lo attua; preferisce usarlo come ricatto. Chi lo attua, non lo minaccia. Anzi, a volte, tende ad assicurare che non ci sono problemi, che tutto funziona; ma non è convincente. Al funerale gli Alpini non mancavano. E don Silvano celebrava. Poi, dagli Alpini, non se ne è più parlato. Non si può accettare un suicidio. Un Alpino suicida, poi, è una specie di bestemmia. Però è successo, è un fatto. E i fatti sono ostinati; restano lì, ispidi, pietrosi, ruvidi. E lo sguardo, che proprio non vorrebbe vedere, continua

Continua

SANTI DIPINTI, MA CHI SIETE?

UN BREVE CORSO SULL’ICONOGRAFIA DEI SANTI NELL’ARTE MEDIEVALE Cinque incontri per riconoscere i santi e i personaggi che affollano l’arte medievale (ma non solo…) attraverso l’interpretazione dei loro simboli e dei loro attributi. Un corso semplice e concreto che si rivolge a tutti quegli appassionati delle cose d’arte che vogliono saperne di più sul ricchissimo patrimonio simbolico del Medioevo. A cura di LUCA FRIGERIO LUNEDÌ 24 FEBBRAIO 2003 1 – I Santi dei semplici Ovvero i più amati, i più invocati, i più rappresentati sulle pareti e nei dipinti delle chiese lombarde: da san Rocco a san Sebastiano, da sant’Antonio Abate a santa Cecilia… Ma sappiamo ancora “riconoscerli”?  LUNEDÌ 3 MARZO 2003 2 – I Martiri: tra supplizi e testimonianza Interi cicli pittorici descrivono le Passioni di san Lorenzo o di santa Barbara, mentre san Bartolomeo o san Biagio sono immediatamente riconoscibili dagli strumenti con cui furono martirizzati… LUNEDÌ 10 MARZO 2003 3 – Quelle vite davvero “fantastiche” Il cavaliere, la bella e la bestia: ovvero, la straordinaria avventura di san Giorgio. E san Cristoforo è stato tra i santi più cari all’uomo medievale. Ma come nacquero queste leggende? LUNEDÌ 17 MARZO 2003 4 – Quando l’abito “fa” il monaco Sembrano tutti uguali, i santi che indossano il saio o con la mitria vescovile, ma non lo sono affatto. Ognuno ha i suoi simboli, come sant’Ambrogio, come san Nicola. E anche tra i religiosi, è proprio l’abito a “fare” il monaco LUNEDÌ 24 MARZO 2003 5 – «Ora et labora»: i Santi al lavoro San Giuseppe li rappresenta un po’ tutti, con la sua sega da falegname. Ma nelle nostre chiese troviamo anche l’orafo e maniscalco Eligio, i medici Cosma e Damiano, il mercante Omobono, i soldati Alessandro e Floriano

Continua

I cattolici e la politica

“La fede, il sociale, la politica” Incontro con Don Luigi Negri. Il testo dell’incontro è disponibile a questo indirizzo: https://www.ccmanzoni.it/utility/Negri%20-%2020%20febbraio.doc

Continua

Incontri Genitori 2003

IL FASCINO DEL RAPPORTO GENITORI E FIGLI TRA LA BELLEZZA E LA FATICA DI UNA PRESENZA AUTOREVOLE. Relatrice: Anna Marazza Il testo dell’incontro è disponibile a questo indirizzo: https://www.ccmanzoni.it/utility/Marazza03%20-%202°%20lez.doc DAI PRIMI SEGNALI DI RIBELLIONE ALLA SCOPERTA DELLA PROPRIA PERSONA Relatrice: Vittoria Sanese Il testo dell’incontro è disponibile a questo indirizzo: https://www.ccmanzoni.it/utility/Sanese03%20-%201.doc DALLA DOMANDA DI RAGIONI PER OGNI GESTO ALLO STUPORE DI SENTIRSI AMATI Relatrice: Vittoria Sanese Il testo dell’incontro è disponibile a questo indirizzo: https://www.ccmanzoni.it/utility/Sanese%2003-2.doc

Continua