Incontro con Don Apeciti

Incontro con Don Apeciti file AUDIO (mp3 mono) Don Apeciti – parte 01 Don Apeciti – parte 02 Don Apeciti – parte 03 Don Apeciti – parte 04 Don Apeciti – parte 05 Don Apeciti – TUTTO l’incontro (120mb) (per salvare i file sul proprio computer, cliccare col tasto destro del mouse e scegliere la voce “salva oggetto con nome”)

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Roualt e il suo miserere

“Rouault e il suo miserere”. Incontro con Paolo Bellini, professore di iconografia e iconologia dell’università cattolica di Milano.

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Lo sguardo all’opera – Diego Fasoli

Mostra fotografica di Diego Fasoli . Inaugurazione sabato 6 febbraio 2010 alle ore 17,30. E’ la prima delle proposte, dedicate alla fotografia dal titolo “Lo sguardo all’opera” Locandina in formato PDF

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I sabati del Centro Culturale

Testimonianza – racconto del Pellegrinaggio con Russia Cristiana a San Pietroburgo, Isole Solovski, Mosca nel Luglio 2009 a cura di Daniele e Daniela Boschetto.

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TROLESE – Percorsi & Visioni

  Due anime emergono dalle opere di Benito Trolese: quella veneta nella vivacità dei colori e quella nordica nella resa del tratto. Pur realizzando anche incisioni con esiti brillanti, la sua vocazione primaria è senz’altro la pittura. Trolese è pittore visionario: il suo è un mondo di colori squillanti, animato da personaggi fantastici –  pesci volanti, diavoletti e cavalli alati -. Non si tratta però di fantasie fini a se stesse: ogni soggetto simboleggia l’esperienza dell’artista, ciò in cui crede, ciò che pensa e che ricorda; non è un caso che talvolta compaia nei quadri l’autoritratto. L’occhio, le bandiere, il cavallo e l’aquila sono elementi simbolici tra i più ricorrenti. Nonostante questo, l’arte di Trolese è sempre in evoluzione, spia dei suoi mutamenti interiori. Un esempio di tale continua trasformazione sono le incisioni: in un primo momento l’artista dà importanza all’incisione colorata, successivamente elimina  il colore, allo scopo di far risaltare di più il segno. Ma Trolese non rappresenta solo soggetti fantastici: protagoniste sia di tele che di incisioni sono spesso le crocifissioni, toccanti nel lasciar trasparire il dolore e la crudezza dell’avvenimento. Le opere di Tolese impressionano per la loro capacità di comunicare e, seppur non conosciamo quali vicende abbiano portato l’artista a dipingere una certa tela, non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tanta espressività: il dolore dato da una cupa crocifissione o la gioia di una tela spruzzata di colori sgargianti. Si compie, così, il mistero dell’arte: lo spettatore è portato ad interpretare ogni opera partendo dalla propria esperienza. Clelia Bochese  —– Mi sono sempre domandata, durante il mio percorso di studi, come si potesse diventare veri artisti. L’Accademia di Belle Arti può di certo aiutare ad acquisire un metodo ma, forse, questo non è sufficiente. Ritengo non ci siano scuole che insegnino a dare espressione di

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