Di Fronte all’Islam
Un tema di grande attualità:
DI FRONTE ALL’ ISLAM
Camille Eid (*) ha svolto lunedì 11 febbraio al Centro C ulturale A. Manzoni una relazione sulla religione islamica, tracciandone un quadro sintetico dalle origini ai nostri giorni, illustrando tutte le complesse evoluzioni che essa ha subito nei secoli nei vari paesi.
L’argomento è di grande attualità dato che la presenza islamica sta continuamente aumentando con il flusso immigratorio, creando una situazione nuova che involve risvolti culturali, religiosi e civili, talvolta problematici.
LE ORIGINI
Tutto è cominciato nel VII secolo, in Arabia, a La Mecca, grazie alla predicazione di Maometto, che i mussulmani considerano “inviato da Dio”, Egli cominciò a predicare proclamando in maniera veemente il Dio unico (monoteismo) che crea, giudica, ricompensa e castiga. All’inizio della sua predicazione viene seguito da pochi fedeli e respinto dalla maggioranza dei ricchi abitanti de La Mecca, che erano politeisti e che lo boicottarono e lo perseguitarono. Si trasferì allora a Medina e vi fondò il primo stato islamico.
I FONDAMENTI
Maometto è considerato il trasmettitore di un messaggio ricevuto da Dio e da lui “recitato”, che poi è stato trascritto in un libro: il Corano (Qur’an significa recitazione).Questo libro è per i mussulmani la fonte prima e ultima del loro pensiero e della loro azione, è immutabile e quindi non può essere cambiato o contraddetto. Il Corano per i mussulmani costituisce al tempo stesso la Bibbia, il Diritto Civile, il Diritto Penale e il libro delle Liturgie.
Non ci troviamo quindi di fronte soltanto ad una religione. Per esempio la Moschea non è solo una “chiesa”, cioè un luogo di culto, ma anche un luogo di aggregazione sociale e politica. C’è però un problema in partenza: i versetti presentati verbalmente da Maometto sono stati trascritti dopo vent’anni, e questo ha dato origine a molte contraddizioni nello stesso libro, dove si trova di tutto ed il contrario di tutto. Non è facile districarsi e trovare l’indicazione giusta.Per questo i fedeli devono sempre ricorrere alle autorità (Sceicco, Imam, Ayatollah) e chiedere l’indicazione per un corretto comportamento nelle varie situazioni. Queste autorità fanno venire in mente i Farisei e i Dottori della Legge.
L’EVOLUZIONE
Nei paesi di stretta osservanza le regole di vita islamica sono rimaste invariate da 23 secoli, in altri si è registrata in qualche misura una moderna evoluzione, quando ci si è potuto sottrarre alla rigidità imposta dalle autorità religiose.
Tuttavia in tutti i paesi islamici non si può parlare di vera libertà, dato che è negata per esempio quella fondamentale di professare altre fedi (fa eccezione il Libano dove c’è una consolidata tradizione di convivenza di varie fedi religiose).
Inoltre ci sono situazioni comuni a tutti i paesi islamici, per esempio la precaria e spesso disumana condizione della donna: basta pensare all’obbligo del velo, alla poligamia ed al potere esorbitante dell’uomo sposato sulla moglie, che può ripudiare senza fornire la minima spiegazione. Altri esempi: la testimonianza della donna vale la metà di quella di un uomo, in caso di eredità alla donna spetta la metà di quella di un erede maschio, la giustizia è sempre amministrata in modo rigido e vige la pena di morte,
LE CONDIZIONI PER UN CONFRONTO POSITIVO
Il mondo dell’Islam oggi si presenta piuttosto variegato: si va dai mussulmani più moderati che acconsentono in certa misura a sopportare i “fedeli peccatori” ai tradizionalisti che seguono più o meno rigidamente le pratiche di sempre, agli “intransigenti” che non ammettono altra “costituzione” al di fuori del Corano.
La domanda più problematica oggi è: quale Islam sta approdando in Europa e in particolare in Italia?
Le famiglie mussulmane in occidente devono da subito affrontare parecchi problemi. Come ospiti di un paese straniero devono rispettare le leggi vigenti, spesso incompatibili con il loro sistema di vita, Ai loro figli, in particolare alle femmine, non viene concessa per esempio la libertà di abbigliamento, di attività e di divertimenti abituali per gli occidentali. In generale l’occidente è considerato dalla mentalità mussulmana una società decadente, e questo rafforza il loro attaccamento al modello islamico.
In realtà la presenza dei mussulmani in Europa può essere veramente per loro una grande occasione di confronto con altre culture, cosa che nei loro paesi di origine è impossibile. Ma se trovano il vuoto, anziché confrontarsi ed arrichirsi, saranno sempre più chiusi nel loro sistema. Ecco il ruolo che può e deve svolgere per esempio la comunità cristiana, senza ambiguità e con molta chiarezza.. Spesso per apparire tollerante il cristiano rinuncia alla più comune testimonianza, e questo dà al mussulmano l’impressione che egli sia debole e poco fiducioso nel suo credo, e allora si convince sempre più della validità della concezione islamica. Ma se incontrano gente che crede e professa valori positivi, allora l’inizio di un confronto è possibile.
In definitiva tutto quello che di positivo ha raggiunto l’Europa in termini di libertà e di giustizia è stato ottenuto grazie al cristianesimo, ed il mussulmano che incontra questa realtà deve essere messo in grado di coglierne tutti i lati positivi che possono ragionevolmente portarlo ad una pacifica convivenza e a una giusta integrazione.
Ma purtroppo c’è un altro decisivo risvolto che favorisce l’avversione radicale da parte dell’Islam al mondo occidentale: è la povertà dei loro popoli.
Lo smembramento storico del mondo islamico è stato considerato l’origine dell’arretratezza, nella quale è rimasto, aggravato da avvenimenti più recenti come la crisi Israele-Palestina, l’embargo all’Iraq, ecc. Per i mussulmani intransigenti tutto questo proviene dal mondo occidentale ed è una ingiustizia che deve essere eliminata, I recenti drammatici avvenimenti sono l’esito violento della radicalità di questa parte dell’Islam.
(*) Camille Eid: giornalista libanese, collaboratore del quotidiano Avvenire e della rivista Mondo e Missione
Per approfondire l’argomento segnaliamo il libro CENTO DOMANDE SULL’ISLAM, a cura di Giorgio Paolucci e Camille Eid – Edizioni Marietti.