Padre Massimo Cenci
Incontro testimonianza con padre Massimo Cenci Dice don Giussani “Il compimento del destino è la misericordia”. E’ un tema che torna a galla spesso in questi giorni, dopo il maremoto nel sud-est asiatico, perché è come se quello che è accaduto fosse contro ogni logica di misericordia. Invece non è così, se la vita è, e la si vive, come la chiamata ad una risposta grande quanto il cuore chiede. Se non è così, ciò che è successo è veramente inspiegabile. Invece così, tutto il limite umano e il limite che la creazione porta addosso per il peccato originale che liberamente ci siamo scelti noi, ha anche un senso, perché la morte non è contro la vita. Non è possibile quotidianamente fare esperienza di una pienezza più grande, se non passando attraverso la morte di qualcosa di più piccolo. Questo è nella natura delle cose, nella nostra stessa natura. La missione non è altro che la rivelazione di questo grande mistero, non è altro che offrire al mondo la certezza che la misericordia è più grande di tutto e che compie veramente il cammino dell’uomo. Se non fosse per questo, io sarei già scappato da Roma, perché lavoro drammaticamente dentro l’istituzione, forse in una delle più pesanti istituzioni, che è la Curia romana, che è stata concepita come strumento di servizio alla Chiesa universale, in tutti i suoi aspetti. L’aspetto che mi compete personalmente è proprio la cura di tutte le missioni della Chiesa, cioè un 40% della Chiesa. Se non fosse per la certezza che ciò di cui ho bisogno, guardando profondamente la mia umanità e il mio io così com’è, è di Qualcuno che mi salvi, non solo non sarei partito in missione in Brasile, ma non starei neppure lì. Questo è veramente il bisogno del mondo, il
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